HOME | CHI SIAMO | STATO DELL’AMBIENTE | I “CASI” | DIDATTICA | LINK | NEWS |
Inceneritore Asm - A2A
il più grande e più “celebrato” d’Europa Da Trento a Firenze, a Palermo, l’Italia è percorsa, com’è
noto, dalla furia bipartisan della
lobby dell’incenerimento dei rifiuti. E Brescia, con uno dei più grandi inceneritori
d’Europa, da 800mila tonnellate, in
funzione da 20 anni, è portata in ogni contrada come esempio illustre da
imitare. Le 12 favole di Asm Quella dell'inganno sulla dimensione reale dell'impianto fu la prima delle "favole"
(Dodicifavole.pdf) che utilizzò Asm per persuadere l'opinione pubblica e
costruirsi un consenso e che vennero denunciate da due comitati
ambientalisti informali ed indipendenti, Cittadini per il riciclaggio e
Comitato Ambiente città di Brescia. Asm senza ritegno: anche la terza linea A questo punto, verrebbe da chiedersi da parte di un osservatore esterno di buon senso: ma come si è potuti arrivare, in quel contesto, a costruire una terza linea per un totale di 800.000 tonnellate? E, si badi bene, questo ulteriore “salto di quantità” è avvenuto con un’amministrazione comunale, proprietaria di Asm, di centro sinistra e con tanto di assessore all’Ambiente dei Verdi. Appare lapalissiano che se due linee dell’inceneritore risultavano già sovradimensionate, così da richiedere l’importazione da fuori provincia di rifiuti speciali e urbani sotto forma di Cdr, non vi poteva essere nessun bisogno di una terza linea. Tuttavia, la nuova terza linea dell’inceneritore avrebbe potuto rimpinguare la dotazione di Asm di Cip6 (contributi "impropri" all’incenerimento dei rifiuti, assimilato ad energie rinnovabili) da 40 a oltre 60 milioni di euro l’anno. Ed ecco il capolavoro di Asm per piegare la riottosità di chi all’interno dell’amministrazione comunale non poteva non rilevare l’assurdità dell’operazione: “offre” all’Assessorato all’Ambiente del Comune una dotazione di 5 euro per ogni tonnellata di rifiuti bruciati nella nuova linea, pari a circa 1 milione e mezzo di euro all’anno, destinati ad attività ecologiche, piste ciclabili, implementazione di energie rinnovabili ecc.; in cambio ottiene l’assenso dello stesso Assessore all’Ambiente dei Verdi alla terza linea dell’inceneritore (da costruirsi, tra l’altro, senza Via) e, già che c’era, anche a una nuova centrale turbogas da 400MW, sempre all’interno della città, accanto all’inceneritore (delibera di Giunta del Comune di Brescia del 30 gennaio 2002. Delibera.pdf). Quell’“offre”, si noti, è messo volutamente tra virgolette perché il paradosso è che Asm è per oltre il 70% proprietà del Comune che la controlla, il quale potrebbe e dovrebbe decidere anche come utilizzarne gli utili. In conclusione si tratta di un’incredibile pantomima in cui Asm finge di essere “generosa” con l’Assessorato all’Ambiente del Comune, con i soldi che dovrebbero appartenere allo stesso Comune proprietario, “erogando” un “finanziamento ecologico”, peraltro, che ammonta a meno del 10% del contributo Cip6 ottenuto dallo Stato con la terza linea. L’incredibile della vicenda è che ancora oggi i Verdi di Brescia - "giapponesi" sopravvissuti, ormai - rivendicano la giustezza di quella scelta (“La verità è contenuta nella delibera di Giunta Comunale del 30.01.2002”, ribadisce in data 10 luglio 2007 l’Assessore all’Ambiente dei Verdi), nonostante la Corte di Giustizia europea, il 5 luglio 2007, abbia bocciato la Terza linea dell’inceneritore di Brescia per mancanza di Via e di adeguata pubblicizzazione (CorteGiustiziaUe.pdf) e la Commissione Via del Ministero dell’Ambiente (notizia di stampa del 26 luglio 2007), abbia rinviato al mittente la procedura per la centrale turbogas proposta da Asm e prevista, insieme alla terza linea, da quella famosa delibera di Giunta. Condanna della Corte di giustizia europea Tutto
ciò perché i soliti Comitati indipendenti e impertinenti
già dal 2002 si erano opposti tenacemente alla terza linea, sia
perché non necessaria, sia perché la favola delle
biomasse nascondeva in realtà rifiuti speciali come il pulper di
cartiera costituito essenzialmente da plastiche e contaminato da
metalli e da cloro (a cui poi si aggiungerà addirittura il Cdr,
combustibile derivato dai rifiuti, ovvero rifiuti urbani mascherati),
sia perché non era neppure prevista la Valutazione di impatto
ambientale: presentarono una diffida alle Autorità (DiffidaTerza.pdf) e un ricorso alla Commissione dell'Unione europea per inadempienza al diritto comunitario (RicorsoUe.pdf).
Nonostante, successivamente, i Comitati abbiano più volte messo
sull'avviso le Autorità preposte sulla imprescindibile
necessità della VIA (ComitatiTerza1.pdf; ComitatiTerza2.pdf; ComitatiTerzaVia.pdf),
non si volle scientemente ottemperare alle indicazioni provenienti
dall'Unione europea, neppure di fronte alla decisione della Commissione
Ue di adire la Corte di giustizia (CommissioneUeCorte.pdf). Emissioni problematiche Gli sforzi di Comune di Brescia e di Asm, assecondati dalla locale Università, per rappresentare un inceneritore ad emissioni pressoché zero producono nel 2004 uno studio, per l'appunto ad usum Asm, secondo il quale l'inceneritore e tutto il polo energetico Asm influirebbero per meno dell1% sull'inquinamento dell'aria della città (AriaAsm.pdf). Sarebbe la sanzione "scientifica" di quanto Asm ha sempre sostenuto: che l'inceneritore pulirebbe (sic!) l'aria di Brescia (AsmAriaPulita.pdf). A sostegno di queste posizioni scende in campo nel 2007 anche il presidente di Legambiente di Brescia con una nota critica al volume L'Italia sotto i rifiuti, (LegambienteEmissioni.pdf) alla quale risponderà lo stesso autore (RispostaLegambiente.pdf). La realtà è invece ben diversa ed è stata in diverse occasioni denunciata dai soliti comitati, Cittadini per il riciclaggio e Comitato Ambiente città di Brescia. Fin dai primi anni vengono evidenziate le importanti emissioni a carico dell'inceneritore (EmissioniInceneritore.pdf), ancorché sotto i limiti di legge; questi limiti sono definiti, però, per metro cubo e non in termini assoluti, prescindendo dalla dimensione enorme dell'impianto, e quindi dalle quantità di aria contaminata immessa in ambiente. I Comitati si soffermano, nel 2004, in particolare su anomali picchi di concentrazioni di PCB (Emissioni PCB.pdf), inquinanti già oltremodo presenti nei terreni di Brescia per il "caso Caffaro" e torneranno nel 2005 a lamentare le mancate risposte a precisi quesiti sollevati a proposito di diossine e PCB (DiossinePCBInceneritore.pdf). L'obiettivo di queste iniziative è quello di ottenere dei miglioramenti significativi, sia nel controllo delle emissioni (campionamento in continuo dei microinquinanti), sia nella loro riduzione, in particolare con l'installazione di un sistema catalitico (SCR) per l'abbattimento degli ossidi di azoto (NOx), precursori delle polveri fini (PM2,5) e delle nanoparticelle (PM0,1). In effetti, con il 2006, sembrerebbe che anche le Autorità preposte si siano orientate a chiedere ad Asm di procedere alla implementazione di tali dispositivi e sembra che Asm stia realizzando prime sperimentazioni in tal senso (EmissioniRisultati.pdf). Rimane il fatto che l'aria di Brescia è fra le più inquinate d'Europa, peggiore di quella di Milano. Le favole lucrose del Cip6 e della tariffa Lo scandalo del Cip6 è troppo noto. L'Italia, per anni, ha buttato via la maggior parte delle risorse destinate alle energie rinnovabili per finanziare l'incenerimento dei rifiuti e dei residui di raffinazione, le cosiddette "assimilate" (Per saperne di più: ImbroglioCip6.pdf). Asm, per l'inceneritore di Brescia, percepisce circa 60 milioni di euro all'anno, per 8 anni, cioè un totale di 480 milioni di euro (AsmCip6.pdf): una cifra colossale, con cui si potrebbero coibentare le case di Brescia, dotarle di pannelli solari per l'acqua calda e fotovoltaici per l'energia elettrica, con un abbattimento drastico dei consumi energetici; nonché finanziare i Comuni per incentivare una riduzione consistente dei rifiuti e una raccolta differenziata di qualità, e tante cose ancora (non ultima, la bonifica della zona Caffaro). Ma l'altro problema che emerge è che la tariffa pagata dai bresciani per i rifiuti è del tutto indebita e forse illegale, come i soliti Comitati nel 2005 hanno dimostrato: a Brescia lo smaltimento, grazie ai contributi Cip6, per Asm non è un costo, ma un ricavo, mentre viene addebitato come se i rifiuti andassero in discarica (AsmTariffa.pdf): un vero scandalo!
La favola del premio internazionale Nel 2006 l'inceneritore Asm è proclamato "campione del mondo", avendo vinto il "Wtert 2006 Industry Awart" (AsmCampione.pdf).
Sennonché il dottor Francesco Pansera scopre che l'Ente
premiatore, Wtert, della Columbia University ha tra gli sponsor la
Martin GmbH, Germany, produttrice dello stesso impianto Asm (AsmCampioneFavola.pdf). La favola della Raccolta differenziata al 40%, in realtà a - 20% Come noto, Asm millanta un 40% di raccolta differenziata,mentre in realtà questa, riferita al rifiuto urbano in senso stretto, cioè quello domestico prodotto dalle famiglie, è sotto lo zero. Si tratta di una delle tante “favole” del sistema Brescia. Asm, infatti, ha il problema di alimentare il mega inceneritore possibilmente con rifiuti urbani (che le vengono pagati!) e per incentivarne la produzione ha disseminato per le vie di Brescia cassoni enormi, vere e proprie "discariche stradali" (ImmaginiRD.pdf). Inoltre ha spinto l’assimilazione dei rifiuti speciali provenienti da attività economiche (artigiani, commercianti, ristoratori…) al punto tale da raddoppiare la quantità del rifiuto urbano: così, nonostante il “presunto” 40% di RD, il rifiuto indifferenziato che rimane da trattare nell’inceneritore (“tanti bei soldini”) risulta superiore del 20% al rifiuto domestico prodotto dai bresciani (in sostanza si raddoppiano artificialmente con gli speciali gli Rsu prodotti, da 1 kg/die pro capite a 2 kg, se ne detrae un 40% di finta RD e si ottiene kg 1,2 da smaltire, ben più del chilogrammo di rifiuto domestico in senso stretto). Insomma un capolavoro di raccolta differenziata alla rovescia (DifferenziataRovescia.pdf). Ciò che sorprende è che Legambiente nel proprio Ecosistema urbano pubblicato ogni anno dal "Sole 24 ore" avvalori questa "illusione ottica" di Asm (DifferenziataLegambiente.pdf). La paleotecnica dell'incenerimento In conclusione, proprio il "modello Asm" è la dimostrazione che l'incenerimento è una trappola micidiale, nemica di una corretta gestione dei rifiuti, espressione di quella che Mumford chiamava "paleotecnica": una produzione di rifiuti da record, doppia delle realtà virtuose, con una raccolta differenziata inefficace che non riesce neppure ad intercettare l’incremento di rifiuto prodotto per cui l’indifferenziato da smaltire, con l’inceneritore, è in continuo aumento; una grande quantità di rifiuti, in uscita dall'impianto, in parte anche pericolosi, da collocare in discarica, superiore addirittura all’ipotesi di una gestione corretta senza inceneritore (riduzione e differenziazione spinta); una pressoché irrilevante produzione di energia, conveniente solo perché incentivata dallo Stato ed in regime protezionistico; infine un’aggiunta di inquinamento che, nel caso di Brescia, va a compromettere ulteriormente un ambiente urbano tra i più contaminati al mondo. Va rilevato, infatti, che anche dal punto di vista energetico la soluzione dell'incenerimento è decisamente svantaggiosa (RifiutiMateriaEnergia.pdf). Ed i conti energetici non tornano comunque, anche se venisse associato al teleriscaldamento di grandi dimensioni, stile pianificazione sovietica, come nel caso di Brescia. L'alternativa alla "trappola" dell'incenerimento: rifiuti zero L'alternativa
all'incenerimento è nota. L'abbiamo indicata anche a Brescia in
un convegno nazionale promosso da Forumambientalista nell'ottobre
del 2006 (PiattaformaRifiuti.pdf):
politiche efficaci con adeguati incentivi per la riduzione della
produzione dei rifiuti, per la raccolta differenziata di qualità
con il "porta a porta" e la tariffa puntuale, per il riuso e il
riciclaggio dei materiali recuperati; abolizione del Cip6 e
riorientamento di queste risorse verso gli enti locali che
raggiungono obiettivi virtuosi di qualità, così come
in quell'occasione furono puntualmente indicati da Gianluigi Salvador,
del Wwf (WwfRifiutiQualità.pdf). Il "modello Asm" non è la soluzione
all'emergenza rifiuti in Campania. Diossine nel latte anche a Brescia All'inizio del 2008, Brescia si confronta con l'emergenza rifiuti in Campania:il "modello Asm" non è la soluzione, anzi... (CampaniaRelazione.pdf). La relazione è presentata al convegno scientifico Ambiente e territorio, organizzato, il 23 febbraio 2008, dall'Assise Città di Napoli e del Mezzogiorno d'Italia, da Forumambientalista e da Rete Nazionale Rifiuti Zero. (CampaniaConvegno.pdf). Ed in effetti verso la fine del 2007 ed i primi mesi del 2008 sono emersi a Brescia alcuni problemi inquietanti che avvicinano la situazione di Brescia a quella della Campania. Si scopre che in 18 aziende agricole collocate a sud dell'inceneritore (a nord ci sono solo abitazioni!) il latte è contaminato dalle diossine (DiossineLatte.pdf;DiossineLatte2.pdf). Ovviamente il Comune di Brescia si affretta ad assolvere da ogni responsabilità il proprio inceneritore. Sennonché in marzo è costretto a rendere pubblici i risultati di un'indagine su diossine e PCB nell'aria di Brescia (DiossineAriaBrescia1.pdf): le concentrazioni rilevate sono elevatissime, molto di più che in altre città di confronto, compresa Taranto attorno all'Ilva. Il Comune di Brescia vorrebbe sostenere ancora che il proprio inceneritore non è imputabile. Ma l'indagine è stata effettuata tra il 2 ed il 21 agosto 2007, durante le ferie, quando il traffico è ridotto e le acciaierie sono chiuse, ma l'inceneritore funziona a pieno ritmo...(DiossineAriaBrescia2.pdf) Il "modello Asm": la scienza al servizio della lobby dell'incenerimento Presentata a Napoli, all'Istituto di studi filosofici, nel convegno internazionale Scienza e Democrazia - 4, 15-17 maggio 2008, una relazione su come, anche nel caso di Brescia, la scienza si sia messa al servizio della lobby dell'incenerimento. (ScienzaDemocraziaInceneritori.pdf)
Inceneritori e tumori: tema controverso Sempre caldo, nel 2008, il dibattito su inceneritori e tumori. Ad Exit, de La 7, l'oncologo francese Belpomme, autore dell'appello di Parigi su chimica e salute (ChimicaSaluteParigi.pdf) parla di Veronesi che aveva sentenziato: l'impatto sui tumori è "assolutamente zero". La posizione critica di Belpomme è confortata dai risultati allarmanti di un'indagine su inceneritori e tumori dell'Istituto di vigilanza sanitaria francese.(InceneritoriTumori.pdf) Brescia-Napoli rifiuti connection La "Brescia-Napoli rifiuti connection" sta surriscaldando il clima politico a Brescia nel già bollente luglio 2008. Venerdì 4, Il sindaco di Napoli Jervolino, con 24 politici al seguito, viene in visita all'inceneritore Asm di Brescia, accolto dal Presidio di Comitati ed ambientalisti locali: "Vedi Brescia e poi muori!" (AsmJervolinoPresidio.pdf; filmato su http://altrabrescia.ning.com/). L'intento era spiegare alla signora Jervolino come da Brescia non abbia nulla da imparare (AsmJervolinoLettera.pdf). La polemica politica intanto è infuocata dalla ventilata ipotesi che nell'inceneritore Asm debbano giungere i rifiuti campani (AsmCampaniaRifiutiConnection.pdf). Se accadesse, sarebbe un gigantesco business per Asm-A2A (AsmCampaniaRifiutiBusiness.pdf).
L'inceneritore Asm-A2A "campione del mondo".... di emissioni Presentata, dai Comitati ambientalisti indipendenti di Brescia, alla stampa e alle Autorità una critica puntuale al Rapporto dell'Osservatorio sul Termoutilizzatore 2006-2007: troppe cose non vanno nelle emissioni dell'inceneritore Asm (AsmInceneritoreEmissioni.pdf). Latte alla diossina a Brescia. Ma l'inceneritore Asm non c'entra... Nel settembre 2008 sono stati pubblicati dall'Asl di Brescia i dati sulle diossine nel latte di alcune cascine collocate attorno all'inceneritore Asm. La contaminazione è diffusa e allarmante, ma secondo le "Autorità competenti" l'inceneritore Asm andrebbe assolto ... a priori (DiossineLatteAriaInceneritore.pdf). L'inceneritore Asm potrebbe spegnersi.... per mancanza di rifiuti L'11 ottobre 2008 si è tenuto a Brescia un convegno sulle buone pratiche nella gestione dei rifiuti: se venissero applicate a Brescia, il rifiuto da smaltire si ridurrebbe a un quinto e si potrebbe quasi del tutto spegnere l'inceneritore Asm (RifiutiBuonePraticheRealizzate.pdf).L'inceneritore "campione del mondo" ha bisogno di una sistematina da 100 milioni di euro! Il 10 febbraio 2009 la stampa (InceneritoreAsmStampa.pdf) informa che, dopo soli 10 anni di attività, l'inceneritore Asm-A2A ha bisogno di essere sistemato e ammodernato" [!]. Cento milioni di euro per mettere, tra l'altro, i catalizzatori richiesti da sempre dagli "ambientalisti indipendenti". Davvero una figuraccia per i troppi "turibolanti" di Asm (scienziati, "ambientalisti istituzionali", "Verdi"...) (InceneritoreAsmSistemazione.pdf).
Finisce traumaticamente l'era Capra in Asm Il 3 giugno 2009 l'ingegner Renzo Capra, per trent'anni "padre-padrone" di Asm, viene in malo modo mandato a casa. E' la conclusione drammatica di un'era che merita un'attenta riflessione (AsmCapra.pdf). Emissioni record di diossine L'Arpa smentisce la propaganda Asm In sede di Otu del Comune di Brescia, viene resa pubblica la Relazione tecnica dell'Arpa del 28 settembre 2009 nell'ambito dell'attività ispettiva prevista dall'Aia (Autorizzazione integrata ambientale): ebbene risulta che le emissioni di diossine dall'inceneritore Asm-A2A sono almeno 10 volte superiori a quelle normalmente rilevate dal Negri e propagandate dall'azienda; inoltre emerge con chiarezza il problema delle abnormi dimensioni dell'impianto che ne pregiudicano il funzionamento futuro (InceneritoreAsmArpaAnalisi.pdf). Commissariato il Piano provinciale rifiuti Anche la terza linea per gli urbani La Regione Lombardia all'inizio del 2010 commissaria il Piano provinciale rifiuti (RifiutiPianoCommissariato.pdf)) per rimuoverne gli eccessivi vincoli: la Terza linea dell'inceneritore si aprirebbe ai rifiuti urbani, ammazzando la raccolta differenziata. Il commissariamento fa seguito alla Diffida della stessa Regione di qualche mese prima: bruciare rifiuti urbani, anche senza i Cip6, può ancora convenire, non gli speciali che costano (RifiutiPianoDiffidaTerzaLinea.pdf).Unanime il coro di proteste a Brescia(RifiutiPianoCommissariatoStampa.pdf) Emissioni di diossine Rilievi controversi ed errati della Consulta dell'Ambiente del Comune di Brescia. Ignorati i veri dati allarmanti dell'Arpa La Consulta per l'Ambiente del Comune di Brescia enfatizza rilievi controversi ed anche errati sulle diossine nell'aria ambiente del piazzale dell'inceneritore Asm-A2A, mentre ignora del tutto i veri dati allarmanti sulle emissioni di diossine certificati dall'Arpa nel novembre 2009 (InceneritoreAsmDiossineConsulta.pdf).Da segnalare, per il rigore, la nota critica di Marco Caldiroli sulla Relazione dell'Arpa di Brescia (InceneritoreAsmNotaCaldiroli.pdf). Ulteriore conferma: l'inceneritore nemico di una corretta politica dei rifiuti. Diossine nell'aria di Brescia sud L'Arpa fa l'impossibile per non coinvolgere l'inceneritore A2A, in omaggio al tabù della sua intoccabilità. A metà gennaio 2011 viene pubblicata un’indagine dell’Arpa di Brescia sulle diossine a San Polo. (DiossineSanPoloArpa1.pdf; DiossineSanPoloArpa2.pdf). Una lettura critica ne evidenzia limiti e contraddizioni: da un canto l’anomala metodologia adottata non permette di confrontare i dati con precedenti indagini; dall’altro si è fatto l’impossibile per non coinvolgere l’inceneritore A2A, in omaggio al tradizionale tabù. (DiossineSanPoloCommento.pdf)
Brescia sempre peggio nella gestione dei rifiuti Comune e Consulta dell'Ambiente protagonisti del fallimento Aumento ulteriore della produzione di rifiuti, raccolta differenziata in diminuzione: questi i risultati delle iniziative per la riduzione dei rifiuti del Comune di Brescia e della Consulta dell'Ambiente (RifiutiUrbaniBrescia2011.pdf).Per il megainceneritore rifiuti importati da ogni dove
Aumento sfrenato dell'importazione di rifiuti, speciali e urbani, per "compensare" i rifiuti venuti a mancare al forno (e ai guadagni di A2A) con l'adozione in alcuni comuni della Provincia della raccolta domiciliare "porta a porta" (InceneritoreRifiutiImportati.pdf). Da Parigi per dire che l'inceneritore fa male
"Inceneritore = tumore e morte", è il messaggio che un giovane ha portato da Parigi ai bresciani incoscienti (InceneritoreNocivoDenuncia.pdf).
Con il 2012 rifiuti urbani da mezza Lombardia per la terza linea dell'inceneritore A2A? Nel 2012 si esauriscono i Cip6 anche per la terza linea: in arrivo a Brescia 300.000 tonnellate di rifiuti urbani da tutta la Lombardia? (InceneritoreRifiutiLombardi.pdf)
Si accentua la crisi del Modello Brescia Asm-A2A A luglio una Commissione ambiente del Comune sull'inceneritore, molto, ma molto calda!
Il 10 luglio 2012 si è tenuta la Commissione Ambiente del Comune sull'inceneritore. Per la prima volta, A2A, scandalosamente chiamata a riferire sulle emissioni del proprio impianto al posto dell'Arpa, ha dovuto registrare una generale ostilità:
critici e perplessi gli stessi membri della Commissione, contrariati e
arrabbiati i cittadini presenti.
(InceneritoreEmissioni2012.pdf; InceneritoreEmissioni2012a.pdf;
InceneritoreEmissioni2012b.pdf; InceneritoreEmissioni2012c.pdf; InceneritoreEmissioni2012d.pdf) Grave e ingiustificabile incidente all’inceneritore
Asm-A2A Mercoledì 8
agosto 2012 una "nuvola nera” si forma sopra il camino dell’inceneritore. Per un banale
calo di tensione dell’alimentazione elettrica tutto l’impianto va in tilt e per
circa un ora avviene una parziale combustione a basse temperature che provoca anomale emissioni
(InceneritoreIncidente2012GdBs0.pdf; InceneritoreIncidente2012GdBs1.pdf; Un primo commento alla Relazione dell'Arpa (InceneritoreIncidente2012Commento.pdf). Fondamentale l'analisi critica dettagliata sul piano tecnico di Marco Caldiroli di Medicina democratica (InceneritoreIncidente2012Caldiroli.pdf). Una nuova pensata di Asm-A2A: non riciclare i rifiuti urbani, ma le ceneri pericolose A fine agosto
2012 A2A presenta un progetto di “recupero” delle "ceneri
leggere”, rifiuti pericolosi, dell’inceneritore
(ImpiantoCeneriA2A.pdf) . Che cosa non si fa per tenere in vita il “cadavere
vivente”. Gli ambientalisti indipendenti e Medicina democratica motivano perché
l’impianto è dannoso ed inutile (ImpiantoCeneriOsservazioniCaldiroli.pdf; Effettivamente A2A sta esagerando nello sfruttamento dell'ambiente bresciano (InceneritoreA2ATroppoStroppia.pdf). Sempre in quel bollente agosto A2A teleriscalda la città! (BresciaEstate2012Teleriscaldata.pdf)
Perché attorno all’inceneritore non si indagano le diossine come prescritto dalla Regione Lombardia? Il Coordinamento
dei Comitati ambientalisti della Lombardia chiede
che vengano svolte indagini
su vegetali, uova… sui terreni intorno all’inceneritore Asm-A2A, come
richiesto dalla Regione Lombardia. Grave l’inadempienza dell’Asl
di Brescia (InceneritoreAslRicercaDiossine.pdf). Finalmente un’indagine dell’Arpa sull’inceneritore A2A che ne evidenzia
le pecche Il 5 febbraio 2013 viene resa pubblica la Relazione definitiva dell’ispezione dell’Arpa all’inceneritore A2A-Aprica, già Asm: troppi i rilievi e le inadempienze per un impianto celebrato come “il migliore del mondo” (InceneritoreArpa2012Commento.pdf). E l’Arpa ribadisce i propri rilievi sul malfunzionamento dell’inceneritore A2A
(InceneritoreArpa2013BsO.pdf, InceneritoreArpa2013GdBs.pdf). Ma per l'Asl di Brescia l'inceneritore è un tabù Diffida per le mancate indagini
Il 3 luglio 2013, i Comitati presentano alla stampa la Diffida inviata all'Asl perchè si rifiuta ancora una volta di svolgere le indagini, chieste dalla Regione, sulle diossine nei prodotti orticoli attorno all'inceneritore A2A. L'Asl sembra essere rimasta a Brescia l'ultimo giapponese in difesa strenua dell'inceneritore. (InceneritoreDiffidaAsl2013.pdf). La nuova Aia per l'inceneritore A2A Chiudere la terza linea
Il 5 novembre 2013, i Comitati presentano le Osservazioni alla nuova Aia richiesta da da A2A-Aprica per l'inceneritore: chiudere la terza linea, inutile e dannosa alla salute (InceneritoreApricaAiaComitati.pdf)
Miracolo a Brescia!
Tutti gli ambientalisti per chiudere la terza linea
dell'inceneritore A2A e per il "porta a porta" Tra dicembre 2013 e gennaio 2014 si sviluppano importanti mobilitazioni contro il mostro di A2A, finchè tutti gli ambientalisti bresciani ne chiedono il superamento, con una raccolta differenziata di qualità e con il riciclo (InceneritoreTerzaLineaRd2014.pdf).
Nasce il Forum per un ciclo dei rifiuti sostenibile formato da
tutti gli ambientalisti locali Il Forum, ai primi di aprile 2014, chiede un incontro urgente
a tutte le autorità per discutere sul futuro
dell'inceneritore A2A (Inceneritore2014ForumIncontroAutorità.pdf), sulla base della piattaforma unitaria (Inceneritore2014ForumPiattaforma.pdf) e avendo condiviso l'analisi dei risultati della
Conferenza dei servizi sull'Aia (InceneritoreForumCommentoAia2014.pdf).
Nel contempo il Forum ha predisposto una brochure sulla raccolta "porta a porta" dei rifiuti urbani finalizzata ad informare correttamente la cittadinanza (RifiutiForumPap.pdf)
Inceneritore: trasparenza oscurata da A2A Il Coordinamento Comitati Ambientalisti
Lombardia il 20marzo 2014 chiede alla Provincia l’accesso
agli atti per conoscere tipologie e provenienza dei rifiuti bruciati nell’inceneritore
A2A nel 2013: dalla richiesta, solo parzialmente soddisfatta, emerge un’ enorme importazione
di rifiuti speciali, Cdr 188.830 t. e pulper di cartiera 71.660 t. (Inceneritore2014Rifiuti2013.pdf). Mancano le province di provenienza che A2A con incredibile arroganza si rifiuta di comunicare alla
stessa Provincia, istituzione deputata al
controllo. (Inceneritore2014TrasparenzaOscurata.pdf). Il Comune di Brescia svende l’ambiente e la salute per un piatto di lenticchie: importati 260.000 t/a di rifiuti
Diffida contro i responsabili di un inceneritore inutile e dannoso alla salute e all'ambiente Nuovo grave incidente al sistema di controllo fumi La relazione dell'Arpa Criticità ed interrogativi Il Comune di Brescia non ha a cuore la trasparenza
per l’inceneritore
Tutti gli ambientalisti bresciani, una sola voce: Chiudere una linea dell'Inceneritore A2A! Il Forum per un ciclo dei rifiuti sostenibile, che raggruppa tutti gli ambientalisti bresciani, ha presentato la propria valutazione sullo "Sblocca Italia": per evitare che Brescia si confermi l'immondezzaio d'Italia, e che all''Inceneritore A2A arrivino rifiuti urbani da tutta Italia, c'è una sola casa da fare: chiudere una linea dell'inceneritore. (Inceneritore2014SbloccaItaliaForum.pdf Inceneritore2014SbloccaItaliaForumStampa.pdf). Smascherato il finto ricorso della Regione Lombardia contro lo "Sblocca Italia" No a rifiuti importati, né urbani, né speciali. Il Forum per un ciclo dei rifiuti sostenibile ha presentato la propria valutazione sul presunto ricorso della Regione Lombardia allo "Sblocca Italia": si finge di opporsi all'importazione di rifiuti urbani dal Sud, mentre si conferma analoga importazione di rifuti speciali dal Sud, ancora più inquinanti, e di urbani da tutta la Lombardia. Una presa in giro dei bresciani, i quali, anche vincesse il ricorso lombardo, continuerebbero a ricevere centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti importati subendone le emissioni nocive. (Inceneritore2014RegioneSbloccaItaliaForum.pdf; Inceneritore2014RegioneSbloccaItaliaForumStampa.pdf). Utile un po' di chiarezza per diradare il polverone sollevato dalla Regione Lombardia e dal Comune di Brescia (Inceneritore2014SbloccaItaliaScheda.pdf). A dispetto degli annunci di Regione Lombardia e Comune, Brescia
si conferma l’immondezzaio d’Italia anche con il nuovo "Sblocca Italia"
L’inceneritore di Brescia intossica i bresciani molto di più di
quello di Milano, sempre di A2A L'inceneritore A2A di Brescia si conferma una "carretta" per l'antiquato sistema di abbattimento fumi: rispetto al Silla di Milano, sempre di A2A, 60% in più di ossidi di azoto, 300% in più di monossido di carbonio, precursori delle cancerogene PM10. Insomma, ai bresciani le emissioni ed ai milanesi i soldini. La denuncia degli ambientalisti dopo la pubblicazione del Rapporto Otu 2015 sulle emissioni (Inceneritore2015Emissioni.pdf).
L’Assessore regionale Terzi costretta ad incontrare gli ambientalisti
bresciani
Il Forum per un ciclo dei rifiuti sostenibile contesta l'Assessore regionale Terzi, in visita in città, perché rifiuta il confronto con gli ambientalisti bresciani: fissato l'incontro per il 17 febbraio 2015 (Inceneritore2015TerziBrescia.pdf).
L’Amministrazione comunale di Brescia ostaggio di A2A. Regione Lombardia e Comune si oppongono "per finta" all'importazione di rifiuti nell'inceneritore di Brescia
Il 24 marzo 2015 titoloni strillati propagandano la finta opposizione di Comune di Brescia e Regione Lombardia all'importazione di rifiuti dal Sud. Una pantomima indecorosa che maldestramente cerca di nascondere la realtà dei fatti (Inceneritore2015SbloccaItaliaPantomima.pdf). Un Piano strategico di A2A che guarda al secolo scorso Presentato il Piano
strategico di A2A per il 2015-2019: un superficiale maquillage innovativo su
una strategia industriale obsoleta, ancorata al secolo scorso. (A2APianoIndustriale2015Osservazioni.pdf). Chiudere la terza linea
dell’inceneritore Lo diceva anche il sindaco
Del Bono Il Forum per un ciclo dei rifiuti sostenibile chiede con forza la chiusura della terza linea dell'inceneritore A2A: inutile, dannosa e irresponsabile (InceneritoreChiusuraTerzaLinea2015.pdf) . Anche il sindaco Del Bono nel marzo 2015 si era impegnato a chiuderla: promesse da marinaio? (InceneritoreChiusuraTerzaLinea2015DelBono.pdf). Ultimo Rapporto
dell’Osservatorio sul “Termoutilizzatore”. Un Assessore
all’Ambiente in crisi di identità Il 1° febbraio 2016 è stato presentato l’ultimo Rapporto
dell'Osservatorio sul "termoutilizzatore" , ovvero inceneritore A2A, per gli anni
2011-2013. Tutto bene Madama nell’inceneritore
A2A di Brescia? Il Forum per un ciclo dei rifiuti sostenibile, il 10 febbraio 2016, denuncia: le ecoballe campane all'inceneritore di Brescia? Il silenzio assordante di A2A e del Comune di Brescia sembra una conferma (Inceneritore2016EcoballeForum.pdf). Inceneritore
A2A di Brescia: quante eco-balle? Ritorniamo a parlare di ecoballe campane all'inceneritore di Brescia. Le confuse precisazioni di di A2A e del Comune di Brescia lasciano aperti molti interrogativi (Inceneritore2016EcoballeBalle.pdf). Chiudere la terza linea
dell’inceneritore La via bresciana ai referendum sociali Tra i referendum sociali, per cui si stanno raccogliendo le firme, ve n'è uno contro gli inceneritori. Per i bresciani è l'occasione per riaprire la battaglia per la chiusura della terza linea dell'inceneritore A2A: inutile, dannosa e irresponsabile (Inceneritore2016ReferendumTerzaLinea.pdf) Il tema dell’incenerimento dei rifiuti surriscalda l’estate del 2016
Insomma, un'offensiva della lobby dell'incenerimento che puzza molto di
"bruciato". Che sia, invece, il
classico colpo di coda che ne prelude la fine?
All'inceneritore di Brescia
rifiuti speciali in odore di criminalità
A2A si mette in affari con Cerroni,
il "re della monnezza" di Roma Tre domande ad A2A: nessuna risposta,
ma minaccia di querele
A2A, in
evidente difficoltà, si sottrae
al confronto con il Tavolo Basta veleni l
Immagine verde di A2A, un percorso a ostacoli: un passo avanti (a parole) e due indietro (nei fatti).
L’assemblea di A2A del 15 maggio 2017 festeggia i profitti in crescita e vorrebbe celebrare la propria “immagine verde”. Ma a guastare la festa interviene un esponente del Tavolo Basta veleni a chiedere conto di scelte non proprio amiche dell’ambiente (A2AAssembleaCritica2017.pdf). Pochi giorni prima i comitati di Montichiari avevano denunciato il tentativo di A2A di coprire la discarica Cava verde, destinata a parco, con terreno inquinato (A2ACavaVerdeTerreniContaminati2017.pdf). Le PM10 prodotte dall’inceneritore A2A mandano in crisi d’identità un Assessore del Comune di Brescia (Inceneritore2017PM10.pdf). Il presunto scoop del “Corriere” sulle emissioni di PCB dall’inceneritore (2 milioni di volte meno delle acciaierie) si trasforma in un boomerang per A2A (Inceneritore2017PCB.pdf
Un nuovo "Patto per Brescia" per chiudere la terza linea dell’inceneritore. O un involontario "pacco"? Legambiente Brescia verso la fine di giungo 2017 ha lanciato un nuovo "Patto per Brescia" sull'inceneritore. Un commento semiserio solleva non pochi dubbi sulla sua efficacia (Inceneritore2017TerzaLineaPattoPerBrescia.pdf).
Ecoballe
illecite all'inceneritore A2A
Uno studio
per chiudere la terza linea del’inceneritore e per costruire la “città solare” Presentati in
un seminario-conferenza stampa i “Materiali per uno studio: Liberare Brescia
dalla combustione di rifiuti e carbone e dal sistema teleriscaldamento,verso la
“città solare. Chiusura immediata della terza linea dell’inceneritore”, curato
da un gruppo di ricerca insediato dal Tavolo Basta
veleni (Inceneritore2017TerzaLineaStudio.pdf). Le presentazioni di Cerani (Inceneritore2017TerzaLineaStudioCerani.pdf), di Ruzzenenti (Inceneritore2017TerzaLineaStudioRuzzenenti.pdf)e di Zanotti (Inceneritore2017TerzaLineaStudioZanotti.pdf). La rassegna stampa (Inceneritore2017TerzaLineaStudioStampa.pdf).
Terremoto di Ischia e abusivismo.
Che dire allora dell'inceneritore di Brescia? Svolta o retromarcia green di A2A e Comune di Brescia? Presentato con grande clamore un nuovo piano energetico per Brescia in accordo con A2A. Un sorprendente primo passo (falso?) della campagna elettorale del sindaco Del Bono. (A2AComuneGreen2017Commento.pdf). Chiusura della terza linea dell'inceneritore
per costruire la "città solare". Lo chiede il Tavolo Basta veleni Il Tavolo Basta Veleni presenta la propria posizione sulla strategia di A2A
e Comune di Brescia: chiusura immediata della Terza linea
dell'inceneritore e fuoriuscita graduale dal teleriscaldamento, verso
la "città solare". Attacco aereo all'ecomostro perfettamente riuscito! (Inceneritore2017TavoloBastaVeleniDocumentoStampa.pdf).
Lo "studio" sull'inceneritore
è del Comune di Brescia o di A2A?
Il gruppo di studio del Tavolo Basta Veleni presenta le proprie osservazioni critiche allo "studio" commissionato dal Comune di Brescia a due professori universitari, Ruolo del termoutilizzatore di Brescia nel
contesto energetico-ambientale del Comune di Brescia
Lo "studio" in realtà sembra rispondere esclusivamente agli interessi di A2A e non presenta alcuna prospettiva di innovazione verso la città solare. (Inceneritore2018StudioComuneBresciaOsservazioniGruppoBastaVeleni.pdf).
(Inceneritore2018StudioComuneBresciaOsservazioniRuzzenenti.pdf). (Inceneritore2018StudioComuneBresciaOsservazioniCerani.pdf) (Inceneritore2018StudioComuneBresciaOsservazioniStampa.pdf). L'inceneritore A2A
nel mirino di Emergenza Ambiente
Altra batosta per A2A:
l'autorità contro la corruzione boccia l'acquisizione del 51% di Lhg. L’Anac (Autorità nazionale anticorruzione), guidata da Raffaele Cantone, ha inviato alla Corte dei Conti e all’Autorità garante per la concorrenza la delibera del 21 febbraio scorso con cui ha bocciato l’acquisto del 51%di Lgh (Linea Group Holding, multiutility dell’Ovest bresciano), da parte di A2A. Per l’Anac, la compravendita non poteva avvenire in forma diretta: serviva un bando. (A2ALghAnac2018.pdf). L'inceneritore e le politiche sui rifiuti di A2A
al vaglio critico di Report su Rai3
A dir poco imbarazzante per A2A l'inchiesta di Report - Rai 3
del 26 marzo 2018 Girano le ecoballe. E' la prima volta che
Anche nel 2019 continuano gli infortuni nelle strategie di A2A Quando l'unico criterio della gestione di un'impresa è il profitto e ci si butta a competere con i lupi del libero mercato, anche A2A paga lo scotto di spiacevoli infortuni. Il 14 marzo la stampa nazionale ci informa che Roberto Venuti, direttore di Linea Ambiente, società della galassia A2A con sede a Rovato, finisce in carcere per presunte indebite pressioni finalizzate all'ampliamento della discarica di Grottaglie in Puglia (A2ALineaAmbienteCorruzione.pdf). Il 27 marzo, un'inchiesta de "Il fatto quotidiano" rilancia la controversa vicenda di A2A in Montenegro con l'acquisto del 43,7% di Ecpg, società statale dell'energia, che si concluderebbe con una perdita di 200milioni di euro e con un contorno di relazioni a dir poco imbarazzanti (A2AMontenegro2019.pdf).
Il Comune di Brescia rinnova l'accordo vergognoso con A2A: l’ambiente e la salute svenduti per un piatto di lenticchie Ennesima magia di A2A: gli
inquinanti escono dai suoi camini, ma poi d’incanto spariscono
A2A annuncia la "svolta green", abbandonando il carbone e potenziando l'inceneritore. Una trappola tecnologica che allontana sempre più Brescia dalla vera alternativa: il solare. Anche il 2020 segnato per A2A da episodi non proprio onorevoli
Lo ripetiamo: quando l'unico criterio della gestione di un'impresa è il profitto e ci si butta a competere con i lupi del libero mercato, anche A2A paga lo scotto di spiacevoli infortuni. Il 7 maggio la stampa nazionale ci informa che Linea Ambiente, società della galassia A2A con sede a Rovato, subisce un sequestro di 26 milioni di euro per presunto profitto illecito ricavato dall'ampliamento della discarica di Grottaglie in Puglia che, secondo l'accusa, sarebbe stato ottenuto in spregio alla legge con atti corruttivi (A2ALineaAmbienteCorruzione2.pdf). Sempre in maggio l'elezione del nuovo Amministratore delegato, Renato Mazzoncini, avviene tra le polemiche: i Pm di Parma hanno chiesto il suo rinvio a giudizio per tre reati: turbativa d’asta, rivelazione di documenti segreti e corruzione tra privati (A2AMazzonciniElezioneControversa.pdf). Il 20 giugno la stampa nazionale dà notizia che il Tar ha sospeso l'integrazione di Aeb della Brianza da parte di A2A, mettendo in crisi l'intera sua politica di espansione e di acquisizione di multiutility in Lombardia e Veneto (A2ATar2020.pdf). Infine, il 25 luglio, giunge notizia della scarsa sensibilità umana del nuovo corso di A2A: alla tradizionale commemorazione dei caduti per la costruzione delle centrali idroelettriche di A2A, Mazzoncini non si presenta e il Presidente Patuano giunge... in elicottero! (A2ANuovoCorso2020.pdf).
Fine 2020 e inizio 2021 segnati per A2A da nuovi incidenti di percorso L'Amministratore delegato di A2A, Renato Mazzoncini, il 22 dicembre 2020, viene rinviato a giudizio dal tribunale di Parma per turbativa d’asta, nell'appalto per il trasporto pubblico (A2AMazzonciniRinvioAGiudizio.pdf). IlTar ha bloccato l'integrazione di Aeb della Brianza da parte di A2A: "una società per metà privata non può acquisire le azioni di una pubblica senza bando". Se la sentenza, del 15 febbraio 2021, venisse confermata anche dal Consiglio di Stato, l'intera politica di A2A di espansione e di acquisizione di multiutility in Lombardia e Veneto subirebbe una grave battuta d'arresto (A2ATar2021.pdf).La svolta "verde" di A2A con Confindustria Brescia
I lupi che si prendono cura degli agnelli A2A con Confindustria Brescia danno vita al Centro per lo Sviluppo sostenibile. Finchè il cuore degli affari a Brescia è la monocoltura dei rifiuti (discariche, impianti di "smaltimento", acciaierie e inceneritore) non di svolta si tratta ma di "imbroglio ecologico" (A2ASvoltaGreen2021.pdf). L’«imbroglio
ecologico» di A2A sostenibile
La trappola tecnologica di A2A
I bresciani non possono ridurre i consumi energetici con il superbonus E il clima continua a soffrire
La
trappola tecnologica del sistema teleriscaldamento alimentato
dall'inceneritore di A2A: le case sono un colabrodo energetico, pagano
bollette salate, ma non possono accedere al superbonus. La denuncia del
gruppo di lavoro del Tavolo Basta veleni.
La svolta green di A2A Ma dietro la facciata rinverdita da alcune spruzzatine di eolico, di fotovoltaico e di geotermico, i veri affari sono i soliti, legati alle tecnologie ed ai sistemi energetici del secolo scorso, quelli che ci hanno condotto all'attuale crisi climatica: - rilancio alla grande e per un lungo periodo dei fossili: profitti facili mungendo denaro pubblico, incurante di triplicare le emissioni di CO2 e di surriscaldare il clima, con la nuova mega centrale turbogas A2A di 850 MW a Monfalcone (A2ANoGreenFossili2021.pdf) - rilancio, come cuore degli affari, dell'incenerimento dei rifiuti (raddoppio degli inceneritori) ignorando che l'Ue lo ha bocciato come non sostenibile. (A2ANoGreenIncenerimento2021.pdf). - nemico dell'ambiente anche il sistema del teleriscaldamento alimentato dall'inceneritore: impedisce ai cittadini (il caso della città di Brescia) di utilizzare il superbonus del 110% condannandoli a consumi energetici esagerati e ad alimentare il surriscaldamento climatico. (A2ANoGreenTeleriscaldamento2021.pdf) - una bufala, infine, l'annuncio di A2A della futura produzione di idrogeno “verde” con i rifiuti per il nuovo treno per Insomma tutte le "eccellenze ambientali" vantate da A2A risultano insostenibili. Energia piuttosto "grigia" quella di A2A, altro che verde! Anche il 2021 segnato per A2A
da nuovi incidenti di percorso Ciliegina sulla torta indigesta per A2A: la serie di infortuni con la giustizia continua, con A questi incresciosi contrattempi si è aggiunta la notizia che l'ex-cava Pirossina, in comproprietà con il re della monnezza laziale Manlio Cerroni, probabilmente non potrà mai diventare discarica perchè requisita dal Comune di Castiglione delle Stiviere per un uso pubblico (A2APirossina2021StopDiscarica.pdf). Si sblocca il superbonus anche per i bresciani ostaggi di A2A
Ma molti problemi rimangono, anzi... Il superbonus può essere utilizzato anche dai bresciani ostaggi di A2A. La soluzione è un escamotage che salva capra e cavoli, ma rinvia solo nel tempo l'insostenibilità del sistema teleriscaldamento-inceneritore (A2ASuperbonus2021Sbloccato.pdf). Una lettera a Mazzoncini Ad di A2A per un confronto pubblico Inviata a Renato Mazzoncini, Ad di A2A, dal Gruppo di lavoro del Tavolo Basta veleni una lettera aperta invitandolo ad un confronto pubblico sulle strategie di A2A in tema di energia e di rifiuti. Con le opportunità del Pnrr la città di Brescia ha il diritto ad una discussione aperta sul proprio futuro. (A2AMazzonciniLetteraAperta2021.pdf). |