HOME CHI SIAMO STATO DELL’AMBIENTE I “CASI” DIDATTICA LINK NEWS

Guarire il mondo per vivere sani





Lorenzo Tomatis, il grande scienziato che ha diretto per un decennio l'Istituto di Ricerche sul Cancro dell'Oms, scomparso a Lione all'età di 78 anni, il 21 settembre 2007, ci ha lasciato un'eredità di inestimabile valore per la nostra lotta contro il degrado dell'ambiente, per l'equità sociale e per la tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini. (TomatisRicordo1.pdf; TomatisRicordo2.pdfTomatisEpidemiologia.pdf).


Anche nel nome di Tomatis, il 24 novembre 2007, si è tenuto a Brescia un convegno organizzato dal Coordinamento dei Comitati Ambientalisti della Lombardia e dalla Consulta per l'Ambiente del Comune di Brescia, Vivere sani in un mondo malato: la grande illusione
Hanno presentato relazioni di grande interesse: la dottoressa Patrizia Gentilini, onco-ematologa Isde Italia, (AmbienteSaluteGentilini.pdf); il dottor Giancarlo Rasconi, medico del lavoro, Comitato Ferrara Città Sostenibile; (AmbienteSaluteRasconi.pdf); la dottoressa Nadia Marcobruni, pneumologa   (AmbienteSaluteMarcobruni.pdf); il dottor Fulvio Porta, pediatra - oncologo (AmbienteSalutePorta.pdf)


Brescia come la Campania?


Il 2008 si è aperto con la disastrosa emergenza rifiuti in Campania. Il "modello Brescia" è stato proposto come la vera soluzione: supertecnologico e superefficiente, basato su un megainceneritore; decine di piattaforme per rifiuti speciali; discariche in quantità. 

Ma è davvero un'alternativa? A Brescia, come in Campania, si "smaltisce" la stessa quantità pro capite di rifiuto urbano, si trattano milioni di tonnellate di rifiuti speciali in gran parte importati, mentre decine di milioni di tonnellate sono già tumulati nei terreni. A Brescia i rifiuti sono "smaltiti con le migliori tecnologie" e non sversati nei campi o per strada, come in Campania. 

Ma "smaltiti" non significa che i rifiuti scompaiono, si trasformano, in sostanze a volte più nocive. Ritroviamo allora, sorprendentemente, alcune emergenze sanitarie che accomunano Brescia alla Campania: 

le diossine nel latte (DiossineLatteAriaInceneritore.pdf)

un'alta incidenza di tumori al fegato (Tumorifegato.pdf)   

Del resto, anche le indagini compiute in seguito al "caso Caffaro" hanno portato sempre più in evidenza il problema degli effetti sanitari (CaffaroTumori.pdf). Comunque in generale la provincia di Brescia presenta alti tassi di ospedalizzazione, di diverse patologie e di tumori (SaluteMalattieTumoriBrescia.pdf)

Ciononostante, il Registro tumori dell'Asl di Brescia ha sempre teso a minimizzare questa emergenza, sottovalutando o ignorando del tutto le possibili cause ambientali di un'incidenza superiore alla media nazionale di diverse tipologie di tumori a Brescia. Ma del Comitato scientifico del Registro tumori dell'Asl  faceva parte l'ingegnere Renzo Capra, presidente di Asm, la grande azienda energetica, ora A2A, che gestisce in piena città il più grande inceneritore di rifiuti di Europa ed una centrale a carbone priva di catalizzatori.  L'evidente indecoroso conflitto di interessi suscitò la vivace protesta degli ambientalisti bresciani (AslAsmTumori2.pdf) costringendo finalmente l'Asl ad escludere dal proprio Registro tumori l'imbarazzante presenza del Presidente di Asm (Asl di Brescia, Delibera n. 166 del 18 marzo 2008 AslAsmTumori3.pdf).

        

        

Inceneritori e tumori: tema controverso


Sempre caldo, nel 2008, il dibattito su inceneritori e tumori. Ad Exit, de La 7,  l'oncologo francese Belpomme, autore dell'appello di Parigi su chimica e salute
(ChimicaSaluteParigi.pdf) parla di Veronesi che aveva sentenziato: l'impatto sui tumori è "assolutamente zero". La posizione critica di Belpomme è confortata  dai risultati allarmanti di un'indagine su inceneritori e tumori dell'Istituto di vigilanza sanitaria francese. (InceneritoriTumori.pdf)

Secondo convegno su Ambiente e salute

Il 17 ottobre 2009, a Brescia si tiene un secondo importante Convegno su Ambiente  Salute (AmbienteSaluteConvegno2009.pdf) con la partecipazione di Ernesto Burgio, Comitato scientifico  Medici per l'Ambiente, (AmbienteSaluteBurgio2009Selez.pdf), di Gianni Tamino, biologo dell'Università di Padova (AmbienteSaluteTamino2009.pdf)  e di Fulvio Porta, primario di Oncoematologia pediatrica all'Ospedale di Brescia (AmbienteSalute2009Stampa.pdf).

Indagine di epidemiologia ambientale
sull'Alto Mantovano
Un esempio per Brescia

Il 25 novembre 2009, l'Asl di Mantova licenzia un Primo rapporto di un'Indagine di epidemiologia ambientale sull'Alto Mantovano  
(TumoriAltoMantovano.pdf), corredata da una serie di indagini ambientali dell'Arpa (emissioni industriali, aria, acque superficiali e di falda, suolo, bonifiche) con relativi interventi di prevenzione primaria effettuati e da realizzare (ArpaMn1.relazioneintermedia.pdf; ArpaMn2.RQAMedole.pdf; 
ArpaMn3.Acquesuperficiali.pdf; ArpaMn4.Acquesuperficiali.pdf; 
ArpaMn5.Emissioni.pdf; ArpaMn6.Bonifiche.pdf; 
ArpaMn7.ELF.03.pdf). 

Questo lavoro di indagine è di grande rilevanza e di interesse anche per il Bresciano, essenzialmente per due ragioni: 

la prima, di natura metodologica, fa sì che questo lavoro, scientificamente rigoroso, possa servire da modello per quelle indagini che da sempre auspichiamo per il territorio bresciano, a partire dalla città e dall'hinterland intensamente industrializzato e dalle aree che, per la dispersione di rifiuti speciali in grandi quantità (ad esempio Montichiari), hanno subito i maggiori insulti; 

la seconda, esplicitamente proposta dall'Asl di Mantova, è data dal fatto che questo lavoro dovrebbe completarsi con un'indagine analoga che "coinvolgesse anche il territorio bresciano confinante", essendo pacifico che l'inquinamento ambientale non rispetta i confini amministrativi e che, se Castiglione delle Stiviere si trova in una condizione critica in particolare per tumori al fegato e leucemie, è ipotizzabile che ciò avvenga in continuità con il territorio immediatamente a monte, della porzione sud-est del Bresciano. 

I Comitati hanno quindi incontrato, tra febbraio e marzo 2010,  sia l'Asl che l'Arpa di Brescia per proporre con forza che anche a Brescia, a partire dalla zona di Montichiari, si procedesse con un'Indagine ambientale ed epidemiologica coerente con la metodologia di Mantova 

(AmbienteBresciaAslEcologia2010.pdf; AmbienteBresciaArpa2010.pdf).


Brescia
Record negativo di morti per tumore

Il 21 dicembre 2009, "Il Sole - 24 ORE" pubblica il rapporto sulla Qualità della vita 2009, dal quale emerge che Brescia si trova all'ultimo posto della classifica delle province italiane per la più elevata percentuale di morti per tumore su tutti i decessi (TumoriQualitàVita2009.pdf), un record davvero poco invidiabile.

A Seveso la diossina provoca tumori
a Brescia invece è innocua

A Seveso, recenti indagini hanno evidenziato un eccesso di tumori (in particolare leucemie e linfomi) fra gli abitanti colpiti dalla nube di diossina nel 1976 (TumoriDiossineSevesoCorriere.pdfTumoriDiossineSeveso.pdf)
A Brescia, invece, l'Asl locale continua ad accreditare che la diossina risulti del tutto innocua ai cittadini della zona Caffaro che presentano livelli di contaminazione nel sangue da record assoluto. 

 

A San Polo maggiori i danni alla salute 

per la popolazione che nel resto della città

L’Asl di Bresciail  25 giugno 2010, ha reso pubblici i risultati di alcune Indagini di approfondimento sullo stato di salute della popolazione del quartiere San Polo di Brescia, da cui sono emersi alcuni dati allarmanti
(IndagineSanPoloStampa.pdf; IndagineSanPoloMorti.pdfIndagineSanPoloRicoveri.pdf) 

In genere si rileva un eccesso di mortalità per le malattie respiratorie non tumorali, come polmoniti per i maschi e  bronchiti croniche, asma ed enfisema per le femmine; per queste ultime emerge anche un eccesso di morti, statisticamente significativo per il tumore al fegato, con 6 morti osservate contro 1,8 attese

“L’analisi dei dati per fascia di età mostra tra i residenti a San Polo rispetto al resto della città i seguenti risultati:

maschi: bambini (0-14): malattie respiratorie +33%; adulti: malattie respiratorie +20%; tumori della vescica +73% (28 casi osservati contro 16 attesi); anziani: tumori del fegato +54% (20 casi, contro 13 attesi).

femmine: adulti: malattie respiratorie +39%; anziani: tumori del fegato +199%”.

L’Asl di Brescia si è impegnata a proseguire le indagini, “per approfondire le conoscenze in merito alle eventuali cause degli eccessi riscontrati nelle analisi condotte […] su due fronti:

1. la ricerca di eventuali cause ambientali

2. la ricerca di eventuali rischi connessi con stili di vita, fattori socio-economici e occupazionali e altri”.

Sembra comunque arduo escludere una correlazione tra danni alla salute e inquinamento ambientale. Va ricordato, infatti, che la zona di San Polo è nota per essere interessata da diverse fonti di inquinamento ambientale (una grande acciaieria da forno elettrico, Alfa Acciai;  una piattaforma per rifiuti speciali, anche pericolosi, Ecoservizi; inceneritore e centrale a carbone di a2a, già Asm; autostrada e tangenziale sud), cui si voleva aggiungere una discarica di amianto, per ora bloccata dalla protesta popolare. La stessa zona da anni è stata, inspiegabilmente, privata di una centralina per la rilevazione della qualità dell’aria, funzionante solo per un breve periodo, centralina di cui i Comitati ambientalisti dal 2006 chiedono all’Arpa di Brescia il ripristino.

I bambini sono le prime vittime 

di un ambiente inquinato


L’esposizione precoce e quotidiana a un inquinamento sempre più capillare e, in particolare, a metalli pesanti, benzene, idrocarburi poliaromatici, diossine e particolato ultrafine determina uno stato di instabilità del nostro genoma  e pone le premesse alle mutazioni che danno origine ai tumori”. E’ questo in sintesi l’allarme che lancia in un breve, ma intenso saggio Ernesto Burgio, pediatra, coordinatore del Comitato scientifico dell’Isde.
(
InquinamentoBambiniSalute.pdf).

Anche da altre fonti si conferma che sono in particolare i bambini a soffrire per l'inquinamento ambientale: allarmata la denuncia ai primi di febbraio 2011 della Società italiana di Pediatria per i danni provocati dalle M10 (SaluteBambiniPM10.pdf); nel contempo si conferma il continuo aumento dei tumori infantili, in particolare nel primo anno di vita e nella provincia di Brescia
(SaluteBambiniTumoriBrescia.pdf).

 

 

PM10 e salute

Diversi studi confermano i danni dello smog


L’importanza dei danni alla salute delle PM10 e dello smog emerge con sempre maggior evidenza.
Al fondamentale lavoro di ricerca su 13 città italiane, pubblicato dall’Apat nel 2007
(PM10Apat2007.pdf), si sono aggiunti, nell’estate 2010, due altri studi licenziati dal Politecnico di Milano e dall’Università Bicocca, sempre di Milano. Secondo il primo, un’esposizione a livelli elevati di PM10 per 7 giorni provocherebbe la riprogrammazione del Dna con probabili effetti sullo stesso genoma umano (PM10PolitecnicoDna.pdf)La ricerca licenziata dall’Università di Milano Bicocca (PM10BicoccaDanniSalute.pdf) ha approfondito sia la composizione del particolato  qualitativamente diversa tra il periodo invernale e quello estivo, (PM10BicoccaComposizione.pdf), sia i diversi effetti sulla salute, studiati attraverso indagini epidemiologiche, o in vitro in laboratorio (PM10BicoccaRisultatiVitro.pdf). Un ulteriore studio dell'Università di Cambridge mette in evidenza come lo smog possa interferire sul DNA  (SaluteSmogDna.pdf).

 

La sensibilità chimica multipla

e altre malattie correlate all’ambiente

 

Da un gruppo di cittadini delle province di Brescia e Cremona. rappresentanti di molti pazienti affetti  da malattie assai diffuse (circa il 7% della popolazione), ma purtroppo altrettanto sconosciute, come la sensibilità chimica multipla (MCS), la fibromialgia (FM) e l'encefalomielite mialgica (CFS), ci è stato chiesto di far conoscere il loro problema.
Lo facciamo volentieri, anche perché queste patologie sono strettamente legate ad ambienti inquinati. Segnaliamo quindi due siti:

- uno nazionale, dell’associazione Amica, www.infoamica.it;

- uno locale del  dr. Lorenzo Bettoni, che opera  presso l'ospedale di Manerbio -BS-, esperto in queste malattie,  www.lorenzobettoni.it.

Il "picco" della salute


Non c'è solo il "picco" del petrolio, ma, come ci spiega l'oncologa Patrizia Gentilini, anche il "picco" della salute: sulla base di dati di fonte Ue, scopriamo che a un certo punto, mentre continuava ad aumentare la speranza di vita, è cominciata a diminuire la speranza di vita in condizioni di salute.   Questa inversione  o "picco" si colloca nel 2003(SalutePicco.pdf). 

L'Asl di Brescia smentisce se stessa

I PCB della Caffaro fanno male alla salute


Dopo che per anni l'Asl di Brescia ha affermato che i PCB non fanno male alla salute, una rivista internazionale pubblica uno studio sul "caso Caffaro" da cui emerge un'associazione tra PCB nel sangue e Linfoma non-Hodgkin. 
(CaffaroAslPCBSalute.pdfCaffaroPCBLinfomiNH.pdf)

Salviamo l’uomo dagli inquinanti ambientali

 

 

La Società svedese per la Conservazione della Natura ha pubblicato nel 2011 un interessante documento (purtroppo in inglese) dal titolo molto significativo,  Salviamo l'uomo - Interferenti endocrini (EDCs)  e tossicità nella riproduzione

(SaluteRiproduttivaUmanaeInquinanti.pdf).

La capacità dell'uomo di riprodursi è seriamente minacciata. In particolare è in pericolo la fertilità dell'uomo. Dopo aver lavorato per decenni in campagne per salvare il falco pellegrino, l'aquila dalla coda bianca e altre specie dagli inquinanti sparsi nell'ambiente, la Swedish Society for Nature Conservation sta ora lanciando una nuova campagna: Salviamo l'uomo!

Gli interferenti endocrini che minacciano la fertilità maschile sono diversi e, purtroppo, ormai largamente diffusi in ambiente e nella catena alimentare: pesticidi, come l’esaclorocicloesano, insetticidi,  fungicidi, i metalli pesanti, metilmercurio, idrocarburi policiclici aromatici, sftalati, DDT, PCB, diossine, bisfenolo, nono/octofenolo… Molte di queste sostanze supertosssiche sono purtroppo familiari ai bresciani, eredità indesiderata in particolare della Caffaro, ma non solo.

Brescia
sempre ricca, ma si vive male

Il 3 gennaio 2012, "ItaliaOggi7" pubblica il rapporto sulla Qualità della vita 2011
a Brescia gli affari reggono bene, ma crollano ambiente, salute e coesione sociale.
(BresciaQualitaVita2011.pdf).

Brescia:
non esiste città più inquinata

Agli inizi di marzo 2012, come sito "www.ambientebrescia.it", abbiamo redatto  un dossier sulla situazione dell'ambiente nella città di Brescia (BresciaStatoAmbiente2012.pdf): il quadro è di estrema gravità, probabilmente senza riscontri in altre città italiane. Il dossier è stato inviato a tutti i consiglieri in vista del Consiglio  comunale dedicato all'ambiente e presentato alla stampa (BresciaStatoAmbiente2012Stampa.pdf).

Alcuni eventi sono l'occasione per utili confronti con altri siti "famosi" inquinati da diossine, Campania, Mantova e Taranto, confermando ulteriormente  l'eccezionalità del "caso Brescia":
- per la Campania, la pubblicazione dello studio Sebiorec sui livelli d’accumulo di contaminanti organici persistenti nel sangue e nel latte materno in gruppi di popolazione delle Terre dei fuochi  della Gomorra di Saviano
.(CaffaroBresciaCampania2012.pdf);
- per Mantova, la pubblicazione del libro di Paolo Rabitti, Diossina: la verità nascosta, 2012
.(CaffaroBresciaMantova2012.pdf);
- per Taranto, 
lo scoppio del caso Ilva per iniziativa del Gip Patrizia Todisco  (CaffaroBresciaTaranto2012.pdf). 


   Un importante studio su ambiente e tumori

Con colpevole ritardo, pubblichiamo sul sito l’importante monografia dell’Aiom del 2011 su Ambiente e tumori
(AmbienteTumori2011.pdf).                               

Tumori infantili a Brescia

Nuovo ennesimo allarme sui tumori infantili a Brescia. Si conferma che i bambini sono i soggetti più esposti
(TumoriInfantiliBrescia2012.pdf).


 

La primavera bresciana per l'ambiente 

A Brescia, nel 2012, finalmente, una bella e straordinaria primavera di lotte per l’ambiente e la salute da raccontare
(LotteAmbientaliPrimavera2012.pdf)

                                                                                                                                                                                                                                 
 I tumori in Italia nel 2012

 

Il 26 settembre 2012 viene pubblicato da Aiom e Airtum il testo
I numeri del cancro in Italia 2012
: grazie alla diagnosi precoce ed alle terapie si muore di meno, ma i tumori sono sempre in aumento (TumoriItalia2012.pdf).


 

Studio su diossine e tumori infantili

 

In ottobre 2012, esce un importante studio di Patrizia Gentilini su diossine e un particolare tumore infantile, il rabdomiosarcoma (DiossineTumoriInfantiliGentilini2012.pdf).

 

Nuova indagine Asl su San Polo: 

ora tutto OK!

Il 17 ottobre 2012 viene presentata una nuova indagine dell’Asl sullo stato di salute nel quartiere San Polo (acciaieria, inceneritore, superstrade): la conclusione contraddice l’indagine di due anni fa: ora non vi sarebbero più problemi sanitari, anche se nel frattempo nulla è cambiato
(IndagineSanPoloQuestionari2012.pdf

IndagineSanPoloRicoveri2012.pdf; IndagineSanPoloStampa2012.pdf).

Importante e partecipato convegno 

su ambiente e salute

Si tiene a Brescia, il 1 dicembre  2012,   un importante convegno che mette a confronto lo stato dell'ambiente a Brescia e a Taranto (AmbienteBresciaConvegno2012dicembre1.pdf). Grande partecipazione di studenti e cittadini che ascoltano con attenzione il Direttore dell'Arpa di Puglia Giorgio Assennato, il Direttore dell'Arpa di Brescia Giulio Sesana, il sostituto procuratore Federico Bisceglia, l'oncoematologo infantile Fulvio Porta
(
AmbienteBresciaConvegno2012Porta.pdf).  





Brescia:
"la città dei veleni"

Con l'insediamento della nuova Amministrazione alcuni Comitati hanno presentato all'Assessore all'Ecologia Gianluigi Fondra un dossier sulla situazione dell'ambiente nella città di Brescia (BresciaStatoAmbiente2013.pdf): il quadro è di estrema gravità, probabilmente senza riscontri in altre città italiane e richiederebbe una politica coraggiosa, non più subordinata ad A2A e ai poteri forti.


PM10 e tumori:
l'autorevole conferma dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro 


Il 2013 è anche l'anno degli studi sulla cancerogenicità e sulla pericolosità per la salute umana delle PM10. Vengono resi pubblici diversi studi, due prodotti proprio a Brescia, due pubblicati sulla prestigiosa rivista “Environmental Health Perspectives” e uno da "The Lancet": questi studi confermano gli effetti nocivi delle PM10, del particolato più fine PM2,5 e ultra fine PM0,5 sia sull'insorgenza di tumori, sia sui tassi di ospedalizzazione, sia sulla modifica del Dna in particolare nei bambini.  Questi ed altri studi che si sono sviluppati negli ultimi anni hanno indotto l'Agenzia internazionale di ricerca sul cancro dell'Oms a inserire, il 16 ottobre, l'inquinamento dell'aria in classe 1, cancerogeno certo per l'uomo (PM10Salute2013.pdf). 


Pubblicato il rapporto dell'Ue
Ambiente e salute umana 2013

L'ambiente influenza la salute umana in vari modi, secondo il rapporto Ambiente e salute umana 2013 pubblicato dall'Agenzia europea dell'ambiente (AEA) Diversi nuovi rischi per la salute stanno emergendo, per esempio, da nuove sostanze chimiche e da nuovi prodotti
(UeAmbienteSaluteUmana2013.pdf
UeAmbienteSaluteUmana2013integrale.pdf).

PM10 e Dna dei Bambini:

uno studio dell'Università di Brescia evidenzia possibili danni 


Il 26 giugno 2014 il "Corriere della Sera", nell'edizione locale, (PM10BresciaDnaBambini2014.Corr.pdf) dà notizia di uno studio compiuto dall'Università di Brescia su bambini residenti in città ed esposti allo smog: riscontrati segnali di possibili modifiche del Dna che potrebbero aumentare il rischio tumori da adulti. Lo studio, pubblicato sulla rivista "PLOSone" (PM10BresciaDnaBambini2014.pdf), ha osservato 181 bambini, analizzando le cellule della bocca e registrando in esse la formazione di micronuclei, indotti dallo smog e capaci potenzialmente di danneggiare il Dna. La frequenza dei micronuclei aumentava in relazione all'incremento di PM10, PM2,5 e ossidi di azoto, non registrando differenze apprezzabili nè rispetto al sesso, nè al luogo di residenza. Una frequenza che sarebbe di due o tre volte superiore ai dati noti in letteratura. Insomma l'aria di Brescia è fetida, e lo sapevamo; ora abbiamo un'ulteriore conferma che a soffrirne di più sono i nostri bambini. Bisogna ridurre le emissioni da traffico e dalle industrie, e soprattutto dagli impianti inutili come il mega inceneritore A2A.

Le PM10 un killer per la salute

La conferma da uno studio francese



l’Istituto di sorveglianza sanitaria francese (InVS), l’omologo del nostro Iss, ha presentato, nel gennaio 2015, i risultati della ricerca che ha preso in esame le associazioni, a breve termine, tra PM10 e mortalità giornaliera in 17 città francesi metropolitane, tra il 2007 e il 2010: ogniqualvolta che il PM10 aumenta di 10 µg/m3, il rischio di morte cresce dello 0,5%, con un aumento del rischio di 1,04% per gli over 75 (PM10Salute2015Francia.pdf)

               
 Inquinamento atmosferico. 

Rapporto shock dell’Oms: 600mila morti l’anno in Europa, quasi 33mila solo in Italia. Morti che costano al nostro Paese ben 97 miliardi di dollari l’anno, il 4,7% del Pil 


Presentato il 28 aprile 2015 ad Haifa in occasione della conferenza internazionale sull'ambiente e la salute. L'Europa sta meglio di altre parti del mondo - in tutto l'Oms calcola in 7milioni i morti per inquinamento a livello globale - ma comunque nove cittadini su 10 vivono in ambienti inquinati. E la realtà è quella di una vera e propria ecatombe permanente che, anche nel vecchio continente, uccide centinaia di migliaia di persone e assorbe risorse enormi  (InquinamentoAtmosfericoMortiCostiOms2015.pdf)


Nuovo studio dell'Enea su decessi per tumori e patologie nel Bresciano

Marina Mastrantonio dell'Enea ha presentato a un convegno promosso dalla Cgil, il 28 aprile 2015, un nuovo studio sui decessi per tumori e altre patologie in ancuni territori: Brescia città, Franciacorta e Val Trompia
(SaluteTumoriBresciaEnea2015.pdf).


Inquinamento Caffaro e tumori:

un tema che merita approfondimenti seri

 

L’11 dicembre 2015 viene presentata a Brescia un'analisi critica indipendente dell'epidemiologo Paolo Ricci sul tema controverso del rapporto tumori, ambiente, Sito Caffaro (CaffaroTumoriRicci2015.pdf).     

 
 

I bambini vittime “privilegiate” dello smog

 

Pubblicato un nuovo studio che fa davvero paura: lo sviluppo dei polmoni dei bambini compromesso  dall'inquinamento dell'aria                                             (PM10PolmoniBambini2015.pdf).

Clamoroso! 

Anche a Brescia l'inquinamento 

fa male alla salute

Sembra si stia rompendo il velo "negazionista" che a Brescia ha sempre occultato i possibili danni alla salute indotti dall'inquinamento. Alcuni studi cominciano a dimostrare che i veleni dispersi nell'ambiente provocano malattie e tumori. (SaluteTumoriBrescia2016.pdf).


Spedali civili di Brescia: 

record di tumori al seno nella città dei PCB

E l'Ats non dice nulla? 

Il 21 luglio 2017 l'ospedale civile di Brescia, segnalando l'anomala alta incidenza dei tumori al seno nel Bresciano, ipotizza tra le cause il "passato industriale".
L'Oms ha evidenziato una relazione tra PCB e tumori al seno. 
E l'Ats ha qualcosa da dire al riguardo?   (TumoriSenoBrescia2017.pdf).





I PCB causano ipertensione, cardiopatie e demenza.

Per la prima volta, anche per l'Ats di Brescia, i PCB sarebbero dannosi alla salute! 

Secondo uno  studio pubblicato dall’Ats di Brescia nel gennaio 2018, i PCB hanno un ruolo chiave anche nel moltiplicarsi di malattie croniche come l’ipertensione arteriosa e alti livelli di colesterolo nel sangue: “Nel presente studio si nota una associazione, statisticamente significativa, tra elevati livelli di PCB e aumentato rischio di ipertensione arteriosa, cardiopatie e dislipidemie. Per tali patologie sembra esservi anche un effetto dose-dipendente seppur non prettamente lineare. Per l’ipertensione arteriosa e le cardiopatie anche la prevalenza all’arruolamento mostrava un’associazione positiva, statisticamente significativa, con valori di PCB elevati. Anche per vasculopatie e demenze si è vista un’associazione tra elevati livelli di PCB e aumentata incidenza, ma, a causa dei piccoli numeri, spesso non vi era una significatività statistica, anche se la direzione dell’associazione è simile a quella dell’analisi di incidenza delle patologie del punto precedente. Vi è in letteratura evidenza di meccanismi patogenetici tramite i quali i PCB possono portare a danno endoteliale ed accelerazione della formazione di placche aterosclerotiche; ciò spinge a considerare le associazioni quali suggestive di un possibile ruolo causale dei PCB nell’aumentare il rischio di ipertensione arteriosa, cardiopatie, vasculopatie e demenze vascolari”.
(CaffaroAts2018Ipertensione.pdf)

Inquinamento atmosferico. 

Tra il 2017 e il 2019 nuovi studi sui danni alla salute 

- un ampio studio canadese pubblicato su “The Lancet” indaga più a fondo il rapporto tra traffico, inquinamento atmosferico e rischio di malattie a carico del cervello. In base alla ricerca, chi vive entro 50 metri da una strada altamente trafficata, come un'autostrada, corre un rischio più alto del 7% di sviluppare demenze rispetto a chi vive a più di 300 metri di distanza da una via congestionata (AriaSmog2017Demenze)


- ogni anno, in Europa circa 10.000 persone muoiono prematuramente a causa degli ossidi di azoto (NOx), un gas nocivo abbondantemente emesso dai motori diesel: metà del totale di questi decessi è da imputare alle emissioni che sforano i limiti Ue. È cioè il macabro bilancio degli abusi commessi nella verifica delle prestazioni ambientali delle automobili: l’eco-scandalo, venuto alla luce nel 2015 col caso Volkswagen (il dieselgate), continua a far pagare il suo prezzo in vite umane. Lo attesta una ricerca che interessa 28 Stati europei da cui emerge che l’Italia guida tristemente la classifica europea con 2.810 vittime, quasi un terzo del totale, con la zona di Milano-Monza maglia nera in Europa                     (AriaDieselgateMorti; AriaDieselgateMorti2).

- A fare il punto della situazione dell'inquinamento atmosferico del vecchio continente è il nuovo rapporto di EEA (Agenzia Europea per l'Ambiente) Air Quality in Europe 2017, Secondo il rapporto proprio le alte concentrazioni di PM2,5 sarebbero responsabili di circa 428 mila decessi prematuri in 41 paesi europei, di cui circa 399 mila nell’UE a 28, dove il 7% della popolazione urbana è stato esposto a livelli di PM2,5 superiori ai limiti annuali comunitari, dato che sale al 9% se si considera invece il biossido d’azoto, responsabile di 78 mila decessi prematuri in 41 paesi europei. Davvero inquietante al riguardo la situazione della nostra pianura padana, che si conferma l’area più inquinata d’Europa e in cui le problematiche evidenziate dal rapporto (PM2,5, NOx e Ozono) si sommano con effetti importanti sulla salute (AriaUe2017Morti).

Gli inquinanti presenti nell’aria (PM10, biossido di azoto e biossido di zolfo) possono “prendere il controllo” del Dna, attivando in questo modo alcuni geni piuttosto che altri e aprendo la strada a malattie cardiache e respiratorie. Lo indica la prima indagine basata sull’analisi del Dna di oltre mille individui, pubblicata sulla rivista “Nature Communications”, condotta in Canada, dal gruppo dell’Ontario Institute for Cancer Research (AriaSmog2018DnaMalattie)

- 1.000 morti all'anno: sarebbero i decessi in più nel Bresciano  attribuibili alle PM10 secondo uno studio dell'Ats del 2015, finalmente pubblicizzato attraverso la stampa (PM10BresciaMortiAts2019.pdf). Lo studio integrale merita di essere comnsultato (PM10BresciaMortiAtsStudio2015.pdf).

- Torna a fare il punto della situazione dell'inquinamento atmosferico del vecchio continente il nuovo rapporto di EEA (Agenzia Europea per l'Ambiente) Air Quality in Europe 2019, Secondo il rapporto proprio le alte concentrazioni di PM2,5, Ossidi di azoto e Ozono sarebbero responsabili di circa 412.000 mila decessi prematuri in 41 paesi europei, di cui circa 374 mila nell’UE a 28, dove i77% della popolazione urbana è stato esposto a livelli di PM2,5 superiori ai limiti fissati dall'Omsi, dato che sale al 96% se si considera invece l'ozono. Davvero inquietante al riguardo la situazione della nostra pianura padana, che si conferma l’area più inquinata d’Europa e in cui le problematiche evidenziate dal rapporto (PM2,5, Ossidid di azoto e Ozono) si sommano con effetti importanti sulla salute (AriaUe2019InquinamentoSalute.pdf).


Epidemia di legionella e polmonite  
Lo studio dell'Ats sul caso bresciano del 2018

L'Ats di Brescia il 6 marzo 2019 in un convegno scientifico approfondisce il fenomeno, unico al mondo, dell'epidemia di legionella e polmonite scoppiata ad agosto 2018 nella Bassa bresciana occidentale:
https://www.ats-brescia.it/bin/index.php?id=1191

https://www.ats-brescia.it/media/documenti/osservatorio_epidemiologico/2019marzo_Relazione_epidemiologica_6marzo2019_DEF.PDF

Centinaia gli ammalati con alcune morti sospette di un'epidemia di cui sono stati individuati sì i vettori degli agenti patogeni (fiume Chiese e torri di raffreddamento delle siderurgiche), ma non le fonti primarie dell'infezione.

                                                                                                                                              Pubblicato il Quinto Rapporto Sentieri

Criticità per i tumori nel Sin Caffaro

Il Sin Brescia-Caffaro presenta preoccupanti criticità sia per i tumori collegati agli interferenti endocrini (Diossine, PCB)  sia per il rischio oncologico in età infantile e giovanile
(
CaffaroSentieriQuinto2019.pdf; CaffaroSentieriQuinto2019Commento.pdf).  

 

Col nuovo Direttore si torna 

alla normalità all'Ats di Brescia?

Il nuovo Direttore dell'Ats di Brescia rilascia alla stampa una  significativa intervista: forse dopo un ventennio di "negazionismo" si torna alla normalità nel rapporto ambiente e salute? (AtsDirezioneNuova2019.pdf).

La pandemia da Covid 19 vista daBrescia

Com'è noto la pandemia da Covid 19 ha colpito con particolare virulenza il Bresciano, sollecitando alcune riflessioni  (PandemiaBresciaAsini2020.pdf; PandemiaSuLaTesta2020.pdf).



Ozono e ossidi di azoto provocano enfisema e danneggiano la funzione respiratoria  

Una ricerca effettuata dal 2000 al 2018 in popolazioni residenti in 6 aree metropolitane degli USA, con 5780 soggetti osservati negli ultimi 10 anni attraverso TAC e misurazioni della funzione respiratoria, ha stabilito che le concentrazioni ambientali di ozono e di ossidi d’azoto sono significativamente associate ad un aumento dei casi di enfisema o un peggioramento dello stesso, mentre è la presenza di ozono a peggiorare la funzione respiratoria (AriaSmog2020DanniRespiratori.pdf).