Brescia
Un territorio devastato da infrastrutture, centri commerciali, seconde case, discariche e dal lascito di un secolo di industrializzazione
Il
terreno del sito inquinato di rilevanza nazionale Brescia -
Caffaro interdetto a qualsiasi uso da parte dei cittadini
(dal 2002)
Le
ferite e il degrado inferti al territorio bresciano sono quelli tipici
della pianura Padana, mirabilmente descritti da Giorgio Bocca (30
dicembre 2005): Qua e là riuscite ancora a vedere un campanile, ma
il resto è urbanistica informe, una metastasi di casoni e casette venuti a
slavina senza un piano regolatore, di materiali scadenti, di forme informi,
collegati da autostrade che si vergognano di essere così brutte e si nascondono
dietro tabelloni di vetrocemento e di plastica. Nella provincia di Brescia, se è possibile, con un accanimento insuperabile. Vi
è dunque una pesante eredità del passato, cui si
aggiungono progetti insensati di ulteriore occupazione e deturpamento
dei suoli (SuoloProteste.pdf). Vediamo le principali emergenze.
Siti inquinati
L'industrializzazione dei secoli scorsi ha lasciato un inquinamento a volte acuto dei suoli, come nel caso Caffaro. Meno conosciute sono le conseguenze delle attività pluridecennali della siderurgia
e metallurgia in generale. Oltre alle emissioni rilasciate in
prossimità degli impianti, questo settore ha disperso in
ambiente grandi quantità di rifiuti: lo scarto non metallico dei
rottami detto fluff, in particolare nel comune di Bedizzole (Fluff.pdf); le
scorie e le polveri a diversi gradi contaminate, un'enorme
quantità stimabile oggi in circa 1 milione e mezzo di tonnellate
all'anno, scorie che fino agli anno Ottanta sono state disperse sul
territorio in ex cave, buche, o terrapieni vari, senza alcuna
controllo e di cui ancora oggi si sa ben poco (si possono stimare in
diverse decine di milioni di tonnellate!).
Rifiuti
Questo problema
ci introduce al tema generale dei rifiuti in cui la provincia di
Brescia si è specializzata diventando l'immondezzaio d'Italia, sia per la produzione ed il trattamento dei rifiuti urbani attraverso il più grande inceneritore
d'Europa, sia per la produzione, l'importazione e il trattamento dei
rifiuti speciali.
Cave
I rifiuti trovano una collocazione privilegiata a Brescia anche per la
"facilità" di riempire i tanti buchi lasciati da una dissennata
escavazione di ghiaia e per le nuove cave previste spesso destinate
all'esportazione. Il 23 novembre 2004 la Regione Lombardia ha approvato
il "nuovo" Piano Cave per Brescia che prevede oltre 70 milioni di metri
cubi di escavazione, senza tener in debito conto le dure e motivate critiche di molti comuni e degli
ambientalisti (Cave.pdf; CaveOsservazioni. pdf) che furono presentate direttamente al Pirellone (CaveAudizioneRegione.pdf; CaveProteste.pdf).
In particolare molto attivo su questi temi il Comitato di Montirone (montironeambiente.pdf), una delle zone a più estesa escavazione, che nel 2004 ha lanciato un appello ai consiglieri regionali (CaveMontirone.pdf).
Il 2010 lo stesso Comitato Montirone Ambiente ha promosso una
biciclettata di protesta avanzando anche proposte ragionevoli di
modifiche legislative sulle cave (CaveMontirone2010.pdf).
Il 2 luglio 2021 il Tavolo
Basta veleni presenta le sue Osservazioni critiche sul nuovo Piano provinciale
cave, del tutto sovradimensionato rispetto ai reali fabbisogni: altro regalo
agli affaristi a discapito della tutela di un territorio già troppo devastato
(CavePiano2021BastaVeleni.pdf).
Trasporti
Alla
devastazione del territorio ha contribuito (e potrebbe ulteriormente
contribuire) la rete delle infrastrutture
viabilistiche, probabilmente già oggi la più fitta e
congestionata a livello europeo, in particolare sulla direttrice per
Milano. Ma i progetti futuri per i trasporti locali, ancorché contrastati dai
cittadini e dai vari Comitati, non promettono nulla di busi vogliono distruggere oltre 300 mila
metri quadri di terreno agricolo per far posto all'ennesimo inutile
polo logisticoono: per le
autostrade si prevede la nuova "direttissima" per Milano, detta BreBeMi,
in aggiunta alla quarta corsia dell'attuale, l'autostrada della Val
Trompia, la grande circonvallazione sud-ovest detta "corda molle", la
terza corsia per la tangenziale sud; per la ferrovia la "grande
capacità" o "alta velocità"; per i voli aerei, il
potenziamento dell'aeroporto di Montichiari che nei sogni della
cosiddetta "Grande Brescia" dovrebbe diventare addirittura una sorta di
Hub per il Nord-Est!
Consumo di suolo
Infine
la cementificazione, vera metastasi apparentemente inarrestabile, va
devastando parossisticamente in particolare con le seconde case le
località turistiche ("esempi negativi" per eccellenza i dintorni
del Lago di Garda e Ponte di Legno) e con i centri commerciali la
periferia sud di Brescia e diverse zone della provincia (Brescia
detiene il record europeo per intensità di grandi
strutture commerciali). In questo settore, in particolare, come anche
in quello delle cave e dei rifiuti, spesso si assiste al fenomeno
dell'autosfruttamento
del territorio da parte degli enti locali, in cambio di
entrate finanziarie straordinarie: oneri di urbanizzazione, Ici,
opere sociali, contributi vari...(autosfruttamento.pdf).
Diversi Comitati si preoccupano della tutela del territorio
contrastando la cementificazione (Comitato per la tutela ambientale di
Villa e di Cunettone di Salò: http://www.altripensieri.org; Comitato promotore per il Parco delle Colline moreniche del Garda g.tranz@aliceposta.it).
Il Comitato Difesa Salute e Ambiente di S. Polo
ha promosso il 25 marzo 2009 un'assemblea molto partecipata
a Buffalora per contrastare l'ipotesi di nuovo polo commerciale
all'interno del Parco delle Cave (SuoloParcoCave.pdf) e il 14 giugno una biciclettata ecologica (SuoloBiciclettata.pdf).
Si
ripropone il tema della cementificazione selvaggia del suolo avvenuta
in città e nella provincia di Brescia, negli ultimi quindici anni (SuoloBrescia.pdf; SuoloBresciaPres.pdf), come peraltro nell'intero Paese(SuoloItalia2009.pdf).
Nel
novembre 2009, ad Azzano Mella, si vogliono distruggere oltre 300 mila
metri quadri di terreno agricolo per far posto all'ennesimo inutile
polo logistico (SuoloAzzanoM.pdf) mentre,
nel dicembre 2009, il Comune di Chiari accelera l'iter autorizzativo di
un polo logistico Sma su un'area di circa 164.000 metri quadri,
contando sugli oneri di urbanizzazione per risanare il bilancio (SuoloChiari.pdf).
Il
2009 si chiude c.on un consuntivo sul consumo di suolo avvenuto a
Brescia nel decennio precedente di abbuffata immobiliarista,confermando
quanto già noto per il periodo 1999-2004 (SuoloPileri2008.pdf),
avvalorato dall'analisi svolta dal Politecnico di Milano per il periodo
2000-2007: il confronto con Milano e Stoccarda fa di Brescia la pecora
nera (SuoloBrescia2.pdf).
Ma
se la città capoluogo è stata devastata da "cemento
selvaggio", non meno compromessa risulta in generale la situazione
della nostra Provincia (SuoloProvincia2010.pdf).
Continua per tutto il 2010 la battaglia contro il polo logistico che si vorrebbe costruire ad Azzano Mella. (SuoloAzzanoM2.pdf)
Dopo la Manifestazione del 20 marzo 2010 davanti al Pirellino, promossa da alcuni Comitati (AmbienteBresciaManifestazione2010.pdf),
è emersa l'esigenza di confrontarsi su un'ipotesi di piattaforma
comune sulla cui base rilanciare l'iniziativa a
livello provinciale (AmbienteBresciaPiattaforma2010.pdf).
Nel 2011, una buona notizia: ad Azzano, la mobilitazione popolare contro il polo logistico ottiene 4 punti a proprio favore (VittoriaAzzanoPoloLogistico.pdf).
Nel 2012, un nuovo studio pubblicato dalla
Regione
Lombardia ci permette di aggiornare lo scempio
di suolo fertile compiuto a Brescia e provincia
dalla furia cementificatrice (SuoloBresciaPres2012.pdf).
Nel 2020, il Rapporto Ispra sul consumo di suolo colloca la Provincia ed il Comune Brescia ai primi posti in Lombardia per consumo di suolo nel corso del 2019: un poco onorevole record nella devastazione del territorio (SuoloBresciaConsumo2020.pdf).
Agricoltura avvelenata dai pesticidi
Il 27 ottobre 2012, in Franciacorta, viene finalmente affrontato il tema
dell’uso scriteriato dei pesticidi in viticoltura, problema da anni caldissimo
nell’area veneta del prosecco (PesticidiVignetiIsde2012.pdf).
Sottosuolo
Il 20 dicembre 2014, una manifestazione popolare contro gli stoccaggi
di metano e le trivellazioni che colpiscono la nostra Bassa Bresciana, ripropone
il tema della fragilità sismica del nostro sottosuolo, che non sopporta
ulteriori insulti da parte dell'uomo (SottosuoloStoccaggiTrivellazioni2014.pdf).
|