Documento conclusivo della riunione del Comitato Tecnico Scientifico Indipendente del 18 Dicembre 2001


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  • Data di creazione 18 Dicembre 2001
  • Ultimo aggiornamento 7 Maggio 2023

Documento conclusivo della riunione del Comitato Tecnico Scientifico Indipendente del 18 Dicembre 2001

Il Comitato tecnico scientifico indipendente, di supporto all’azione del Comitato popolare contro l’inquinamento “zona Caffaro”, si è riunito ed ha espresso le seguenti prime valutazioni

  1. Sono stati presi in esame i dati finora disponibili che evidenziano un inquinamento acutissimo e diffuso del sito Caffaro (con punte di 69.000 mg/kg di terreno per i PCB, ma anche con importante contaminazione da mercurio, arsenico, DDT, e altri inquinanti tra cui probabilmente significative presenze di diossine), un grave inquinamento di tutta la zona a sud-sud-ovest della Caffaro, fino (ma probabilmente anche oltre) ai confini meridionali del Comune di Brescia, con i PCB presenti nell’ordine di centinaia di volte oltre i limiti, fino a migliaia di volte in prossimità della Caffaro. Inoltre dalle prime indagini compiute sulla catena alimentare sono giunte conferme clamorose della diffusione della contaminazione negli alimenti (vegetali, latte, uova, carni di polli, conigli, bovini) con punte elevatissime di presenza di PCB. Da un primo esame dell’Istituto superiore di sanità sul latte, alimento relativamente meno contaminato, sono state inoltre evidenziate diossine due volte oltre i limiti, o tre volte se si assumono i nuovi limiti raccomandati recentemente dall’Unione europea. Ciò fa supporre che si è in presenza anche di una grave contaminazione da diossine. I PCB inoltre sono stati trovati a livelli paragonabili all’esposizione professionale degli addetti agli impianti di produzione anche nel sangue delle 16 persone finora indagate. A questo proposito è interessante rilevare che la presenza di PCB è proporzionale all’età, confermando l’ipotesi che si tratta di un inquinamento che risale a molti decenni addietro e che è continuato fino ad oggi. Infine si è evidenziata dopo l’agosto anche l’altra emergenza, da decenni rimossa, dei rifiuti di PCB dispersi in particolare nella zona della Franciacorta, Passirano e Castegnato: qui le prime indagini stanno evidenziando che i PCB si sono ormai dispersi in ambiente, smentendo le garanzie offerte dall’azienda di una loro presunta messa in sicurezza.

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