Autore: Marino Ruzzenenti

  • Caffaro: cancelli chiusi e chiavi ad A2A

    Anche gli ultimi quattro lavoratori dell’ex Caffaro Brescia, il 2 novembre 2023, sono licenziati e lo stabilimento chiude per sempre i cancelli. Per mantenere in funzione in Caffaro la barriera idraulica interverrà per un periodo A2A: è in gioco la tutela della falda da cui attinge l’acquedotto di Brescia.

  • L’orrore nucleare di Ghedi e la denuncia di pacifisti

    Lunedì 2 ottobre 2023 è stata trasmessa alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma la denuncia sottoscritta a livello individuale da 22 esponenti di associazioni pacifiste e antimilitariste. La denuncia chiede agli inquirenti di accertare la presenza di ordigni nucleari in territorio italiano e, successivamente, di accertarne l’illegalità sulla base della normativa interna…

  • Caso Caffaro: condizione critica della discarica Vallosa di Passirano.

    Una vicenda, quella della discarica Vallosa, emersa già negli anni Settanta per la tumulazione selvaggia di fanghi intrisi di PCB della Caffaro, “riscoperta” nel 2001 e di recente oggetto di una controversa messa in sicurezza d’emergenza, con capping. Una situazione da tenere sotto controllo.

  • Il caso Caffaro sempre sotto i riflettori

    Medicina democratica, che è stata la principale protagonista nel far emergere nel 2001 l’inquinamento da diossine e PCB e che da allora ha costantemente prodotto analisi, interventi, proposte per tutelare i cittadini e realizzare le bonifiche, senza motivazioni plausibili, il 26 settembre 2023, viene esclusa come parte civile dal processo Caffaro. Il primo e unico…

  • Lago di Garda: anche per il 2024 il divieto di pesca e consumo per le anguille contaminate da diossine e PCB

    Il livello di diossine e policlorobifenili nelle anguille del Garda non si è ridotto. È sufficiente che i parametri non si siano ridimensionati per varare una ulteriore proroga da parte del Ministero sul divieto di immettere sul mercato e di commercializzare al dettaglio le anguille del Benaco, in considerazione della persistenza degli inquinanti. Dalle analisi,…

  • Al processo per la Caffaro il Comune di Brescia non si costituisce parte civile. Uno scandalo!

    Il Comune ancora una volta inadempiente nel proprio dovere di tuteladell’ambiente e della salute dei cittadini. Finalmente, dopo oltre un ventennio dalla “scoperta” del disastro Caffaro si celebra un processo con degli imputati, presunti colpevoli, almeno in parte, di quel disastro. Certo, sappiamo che lo scorrere del tempo ha permesso a molti altri di farsi…

  • A Brescia, mentre continua la cementificazione del suolo agricolo, gli allevamenti intensivi di maiali, senza terra, raggiungono numeri da record nazionale

    Fino ad oggi in provincia il cemento ha cancellato 50mila ettari, ovvero 500 chilometri quadrati, oltre il 10 per cento dell’intero territorio, un’area pari a quella di otto laghi d’Iseo. È Coldiretti Brescia a lanciare (l’ennesimo) allarme sul consumo di suolo, ponendo l’accento sulle conseguenze: aumenta i rischi idrogeologici— perché sottrae terreni drenanti alla forza…

  • Il caso Caffaro in un reportage di “Altreconomia”

    Per decenni le sostanze inquinanti prodotte dallo stabilimento bresciano hanno contaminato i terreni e l’acqua delle rogge, mettendo a rischio la falda acquiferae la salute degli abitanti. Ma le bonifiche procedono lentamente. “Dal giorno in cui è iniziata questa storia non abbiamo potuto fare più niente. Hanno fatto le analisi al latte, al terreno, ai…

  • A Brescia nel 2022 il record nazionale di giorni di supero per le PM10

    Abbiamo più volte denunciato il trucco, imposto “politicamente” tre anni fa dalComune di Brescia, di non considerare più Rezzato nell’agglomerato di Brescia,sostituita da Sarezzo, per cui la centralina più critica rimarrebbe quella del Villaggio Sereno, non di traffico ma di fondo. Se dunque si considera, come d’obbligo, la centralina di Rezzato, di traffico eindustriale, che…

  • Brescia capitale dei rifiuti 2023

    Brescia capitale dei rifiuti 2023

    I turisti in arrivo a Brescia sono accolti dalle suggestioni luminose proiettate sulla massima “eccellenza” locale: il mega inceneritore di A2A. Una bella occasione per svelare, sotto il greenlighting, la realtà di una megamacchina inutile, dannosa all’ambiente e alla salute, perfetta per succhiare soldi ai cittadini bresciani.